Entrò e si diresse verso l’aula I che si affacciava al cortile interno dell’edificio. C’era già molta gente dentro la grande aula, tanto che più della metà delle file di banchi erano state prese.
Arrivarono al locale verso le undici di sera. Il Jungle non era molto grande. Aveva un cortiletto esterno, che dava sulla strada, con alcune panchine per sedersi. (tratto da Selvaggia)
Segnò l’indirizzo dell’abitazione di Selvaggia: un palazzo del centro di Roma, non molto distante dal suo e rispose alla mail con un semplice Va bene. Di nuovo ad attendere per avere delle risposte
Arrivarono al Gianicolo. Il cielo era sereno e l’aria fresca. Si sedettero sul muretto che affaccia alla città, proprio sopra il punto dove ogni giorno, alla mezza, tuona il cannone.
Si diressero con passo svelto alla macchina di Daniel e Selvaggia gli diede le indicazioni per arrivare alla loro meta: il Trisckel, un disco pub in stile gotico, sito vicino a Santa Maria Maggiore.
Si portò fino al centro della piazza, sotto all’obelisco e fissò anche lui quella finestra da cui spesso il Papa si era affacciato. Si sentiva amareggiato. (Selvaggia, i chiaroscuri di personalità)
Ricordava perfettamente che c’era un traghetto che partiva da Anzio. Se non fosse stato per la partenza per Rimini non ci sarebbero stati problemi a raggiungerla
Finalmente Ponza. Daniel scese a terra e guardò incantato l’isola. Era un posto spettacolare con case dai tanti allegri colori, poste una sopra l’altra e tutte affacciate sul mare.
Giunse all’albergo di Rimini alle sette di sera, dopo aver viaggia-to per quasi dodici ore tra i vari cambi di mezzi effettuati: nave Ponza-Anzio, trenino Anzio-Roma, treno Roma-Rimini.
Lasciamo ora che Daniel e Martina si allontanino tra la tanta gente della stazione Termini, tra chi corre per non perdere il treno, e chi semplicemente continua la sua vita quotidiana.
